Nel 1857 l'Amministrazione Comunale chiama Sebastian Altmann, bavarese, all'ufficio di Civico Architetto.
Sotto la sua direzione Bolzano vive un periodo di intensa attività edilizia ed urbanistica sperimentando le forme architettoniche del "Rundbogenstil" dello storicismo tedesco e le metodologie pianificatorie dei "piani regolatori di ampliamento", tipiche espressioni culturali dei circoli germanici e viennesi, con forti elementi di omogeneità con quanto accadeva in quegli anni in tutte le città mitteleuropee.
La nuova stagione si apre nel 1859 con una grande opera pubblica, il nuovo Padiglione centrale dell'Ospedale Civivo di via Sernesi, destinato a sostituire definitivamente l'ospedale medievale di piazza Domenicani. Ma il vero esordio di Altmann è il primo intervento di pianificazione urbanistica: il piano (1860) per il quartiere della Stazione. L'esperienza compiuta con il quartiere della Stazione viene ripresa e perfezionata a partire dal 1870 con il piano regolatore del quadrante sud-ovest della città. Nell'area a sud del nuovo ospedale, infatti, Altmann disegna il quartiere "Neustadt", formato dalle attuali vie Dante, Carducci e Marconi.
Tra il 1875 e la fine del secolo nel nuovo quartiere si costruiscono diversi edifici (oltre ad un paio dello stesso Altmann, un edificio di von Mayrhauser (1875), il Tribunale (1899) ed altri, tutti di impronta classicheggiante). Fondamentali sono le ripercussioni del quartiere nel tessuto storico della città. Mentre nasce la "Neustadt", Piazza Domenicani diviene l'asse di raccordo tra la città antica e il nuovo quartiere: nel 1870 iniziano i lavori di demolizione della parte anteriore del convento, tra il '73 e il '75 si realizza la sede del Ginnasio, nel 1886 il palazzo delle Poste, tra il '97 e il '98 la nuova Kolpinghaus. Il disegno della Bolzano altmanniana è compiuto: costruire un sistema di espansioni sulla fascia meridionale della città e raccordarla al nucleo antico.