Nel cimitero di Cagliari dalle misere croci in legno dei meno abbienti al triste angolo in terra sconsacrata dei morti suicidi, dalle sobrie lapidi in granito alle faraoniche cappelle di famiglia contornate di marmi e statue.
E' una singolare e alquanto insolita galleria d'arte all'aperto quella del Cimitero Monumentale di Bonaria. Sorto ai piedi dell'omonima collina, l'area già in epoca punico-romana era utilizzata come necropoli, il Cimitero venne progettato dal capitano del genio Luigi Damiano e inaugurato il primo gennaio 1829.
Il Cimitero di Bonaria non solo racconta più di un secolo di vita della città, con i suoi personaggi illustri, la ricca borghesia commerciale e imprenditoriale o i più anonimi cittadini, è un vero compendio alla luce del sole, di storia dell'arte. Dipinti, busti, affreschi, bronzi, effigi, colonnati, sculture, sontuose cappelle sono la diretta testimonianza delle tendenze stilistiche più in voga del momento: dal neoclassicismo al realismo, al simbolismo e al liberty. Anche gli artisti impegnati nella realizzazione di queste opere "d'arte funeraria" sono tra i più rappresentativi del momento.
Lo scultore Giuseppe Sartorio, Enrico Geruggi con i suoi ramage liberty realizzati in bronzo ai primi del Novecento, Emanuele Giacobbe, Vincenzo Vela. Ancora il Gavallotti autore del monumento ad Enrico Serpieri, Giovanni Battista Villa, che realizzò la statua alla memoria di Maria Anna Barrago deceduta nel 1874 e inoltre Tito Sarrocchi, Bonati, Pandrani, Alberoni. Non meno importanti sono gli affreschi di Guglielmo Bilancioni, Fillippo Figari, i bronzi di Andrea Valli, gli stucchi di Domenico Bruschi. Anche la scuola scultoria cagliaritana è ben rappresentata dai vari Pippo Boero, Cosimo Fadda, Giovanni Spano, Francesco Ciusa solo per citare i più importanti.
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